è nuda la sera, fredda
dell’alito tuo malato, caldo
del sapore dolciastro
– industria di vermi –
vomito di stomaco
fermi nella gola
sotto il basso ventre
tu che dici che il nome è nulla
mentre freddo mi attraversa un trapano
nella schiena e il silenzio triste
è spezzato da suoni ancor sordi.
Il nome caldo come il sangue
è nuda la sera
dell’alito tuo malato
cammino lento fra le
pelli fredde
e ascolto i respiri
silenziosi di paure
a gettar tutto sarei capace ?
forse urlar è più semplice
di lavorare, senza luci
solo e triste
scriver poesie, sorde.
Quando sei andata via
non mi hai lasciato
neppure un pensiero
da cullare la notte