senza titolo

è nuda la sera, fredda

dell’alito tuo malato, caldo

del sapore dolciastro

– industria di vermi –

vomito di stomaco

fermi nella gola

sotto il basso ventre

 

tu che dici che il nome è nulla

mentre freddo mi attraversa un trapano

nella schiena e il silenzio triste

è spezzato da suoni ancor sordi.

Il nome caldo come il sangue

 

è nuda la sera

dell’alito tuo malato

 

cammino lento fra le

pelli fredde

e ascolto i respiri

silenziosi di paure

 

a gettar tutto sarei capace ?

forse urlar è più semplice

di lavorare, senza luci

solo e triste

scriver poesie, sorde.

 

Quando sei andata via

non mi hai lasciato

neppure un pensiero

da cullare la notte

 

 

 

 

 

This entry was posted in Territori Occidentali. Edizioni "Oppure" Roma, 1999. Bookmark the permalink.