RESISTENZA
su e giù
per le colline occupate
a solcare i campi
dei nonni
a scorrere i fiumi
mai visti
d’un tempo raccontato
andato
sepolte le orme dei padri
le riscattiamo
le separiamo
dal nostro sangue vivo, versato
nasce fluido, scorre
nelle luci della notte
che protegge i nostri sogni e
li rende oscuri ai fuochi delle belve,
brune, sataniche, oscurate dal passato
le nostre orme
che mai vedranno la luce
lasciano semi presto dimenticati
NON SAREMO QUI A SEGNARLE
fango e sangue, sui corpi di chi ha sognato
nessun figlio
io aspetto la sera per vedere
il fuoco del fucile che illumina
il tuo viso
all’alba della notte, sola
metallo scalciato di fuori
dal tempo
dei suoni della montagna
scritta
mille volte
segnati ancora i sentieri
i passi sporchi di fango
affondano nella paura
e contare i silenzi
di un respiro vigliacco
vorrei
sfiorare il tuo seno
e non pensare alla guerra
sopra le teste, sulle città
dormire più a lungo
su addii sparati
delle foglie crepate