Ciao Carla
anche quest’anno abbiamo mantenuto la promessa
Siamo scesi in piazza a migliaia, forse in un numero così imponente come mai prima di oggi
Abbiamo tappezzato la città con manifesti e scritte con il nome di Valerio per settimane
Molti di questi i fascisti ce li hanno strappati, ma noi abbiamo strappato i loro.
Senza paura ma con tanta rabbia.
Con te nel cuore.
Come dei ragazzini che giocano alla guerra?
Forse, ma non me ne frega gniente di quello che direbbero pennivendoli e politicanti.
Siamo scesi in piazza per chiedere con forza e determinazione la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò. Accusati di terrorismo, come lo fu il tuo Valerio, 35 anni fa.
Siamo scesi in piazza anche per loro, lo avrebbe fatto anche Valerio, ne sono sicuro.
Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo
Non lo hai fatto tu, non possiamo farlo noi.
C’erano un sacco di compagne e compagni lo scorso sabato al Tufello. E a Val Melaina e a Montesacro.
Abbiamo fatto il percorso lungo. Quello del trentennale, solo che stavolta siamo tornati in via Montebianco invece che fermarci a piazza Sempione.
Com’è giusto che sia, secondo il mio modesto parere.
Com’è giusto che sia, secondo il cuore e la rabbia, non secondo la testa.
Ti sarebbe piaciuto un sacco quel corteo, Carla.
C’erano bandiere rosse e bambini.
C’era tamburi e fumogeni, c’erano tre generazioni di compagne e compagni.
C’eri tu con noi, in ogni passo, in ogni slogan.
Valerio vive, la rivolta continua.
Ciao Carla, ci manchi un sacco