Piazza Vittorio è un Rione multietnico, multiculturale, multilingue.
È un rione di parrucchieri cinesi e vecchi barbieri italiani, di nuovi locali radical chic e di antichi baretti.
Piazza Vittorio è il luogo dove da anni si pratica l’antica arte marziale cinese del Tai Chi Chuan all’aperto, spesso gratuitamente, ove anziane signore cinesi si muovono lente e morbide accanto a giovani palestrati italiani e non solo. Piazza Vittorio magari è indifferente ma non è razzista: evitiamo che lo diventi, costruiamo reti di solidarietà sociale fra vecchi e nuovi residenti. Impediamo che il razzismo, strumento di sopraffazione di pochi contro molti, si sviluppi anche qui. Impediamo questa speculazione razzista di un comitatotucolo di quartiere che negli anni della Giunta Alemanno ha contribuito allo sviluppo di ignobili politiche razziste, securitarie, finto legaliste.
Così come altri comitati legati all’affarismo razzista e speculativo di Alleanza Nazionale e di chi mangiava da quel piatto.
Di questi stronzi razzisti che vogliono solo innescare una infame guerra fra poveri non ne possiamo più.
Cacciamoli via dai nostri quartieri!
Ora basta!
Il loro razzismo produce morte, come è successo a Torpignattara pochi giorni fa.
Vogliono un morto anche a piazza Vittorio?!
Fermiamoli prima che sia troppo tardi.
Da piazza Vittorio a Torpignattara un’unica lotta contro il razzismo!
Che cinesi e bengalesi, africani e italiani non razzisti escano dalle loro case e dai loro negozi per fermare questa infame provocazione razzista! E’ ora di lottare!