senza titolo

prova a respirare l’odore della tua pelle

dopo otto ore di fabbrica

no

non puzza di sudore e 
nemmeno di sangue

e neppure di lacrime

è un sogno vomitato al mattino

 

lascialo respirare

sulla tua mente rinchiusa

aspettalo

 

inizia a vibrare

rabbia, sa muoversi

si compie come un disegno

su una tela sporca

sopra un tavolo, al buio

pezzi di pane, frutta già marcia

specchiati i tuoi sorrisi

 

una faccia scavata

da un lavoro ucciso un secolo fa

 

non attendere, iniziati

muoviti

impara

odora la tua pelle,

è un segnale

This entry was posted in Territori Occidentali. Edizioni "Oppure" Roma, 1999. Bookmark the permalink.