la morte di città (e libertà)

la morte di città (e libertà!)

 

sono schiantato

contro il muro di rumori

 

ancora

continuo a vedere

le cose solo in superficie

che come onde di mare

posso sfiorare

e prendere a schiaffi

e vedo solo

quello che sogno

 

puzzano di miscela le mie mani

                                      di città

colorano di vetro vestiti e pensieri

 

e lasciano vicini i tuoi sorrisi

 

 

     fra i rumori
dell’auto

spazia silenzio minore

                               di una poesia

                                    astratta di
realtà

nella collana del corpo di fabbrica

 

avere essere

 

un gioco di parole

corpi che si toccano

nel nero

(sporco)

 

pensieri oziosi lasciati

al tempo delle parole, inutili

ripetute, ripetitive

 

 

 

This entry was posted in Territori Occidentali. Edizioni "Oppure" Roma, 1999. Bookmark the permalink.