Resistenza

RESISTENZA

 

su e giù

per le colline occupate

a solcare i campi

dei nonni

a scorrere i fiumi

mai visti

d’un tempo raccontato

andato

sepolte le orme dei padri

le riscattiamo

le separiamo

dal nostro sangue vivo, versato

nasce fluido, scorre

nelle luci della notte

che protegge i nostri sogni e

li rende oscuri ai fuochi delle belve,

brune, sataniche, oscurate dal passato

 

le nostre orme

che mai vedranno la luce

lasciano semi presto dimenticati

NON SAREMO QUI A SEGNARLE

fango e sangue, sui corpi di chi ha sognato

nessun figlio

 

io aspetto la sera per vedere

il fuoco del fucile che illumina

il tuo viso

 

all’alba della notte, sola

metallo scalciato di fuori

dal tempo

dei suoni della montagna

scritta

mille volte

 

segnati ancora i sentieri

i passi sporchi di fango

affondano nella paura

e contare i silenzi

di un respiro vigliacco

vorrei

sfiorare il tuo seno

e non pensare alla guerra

sopra le teste, sulle città

 

dormire più a lungo

su addii sparati

delle foglie crepate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This entry was posted in Territori Occidentali. Edizioni "Oppure" Roma, 1999. Bookmark the permalink.