Storia di un’anima

Storia di un’anima

 

 

forse torna a dormire

come tutti gli Eroi,

 

Ieri, forse, appena salvati

 

La società degli amici non è soggetta a regola alcuna,

è guidata ed eretta dai sentimenti.

ripeteva noiosa

( gridava)

 

l’oscurità è attorno

Nessuno vicino

scivolare verso l’oblio

non so dove e quando

                                arriverò

 

poveri

di crepe

secolari e lugubri scheletri

vestiti d’argento rosato nel vetro

della notte

più illuminata

dei tuoi seni

 

Folle misere ossute

assaltano i fortini

della notte

 

zoccoli di cavalli, sopra

ruote di legno

e gomma

nere

 

urla ! urla ! urla !

senza agire

 

L’anima !

grida ancora

anche se, sporca

nera di cieli di petrolio

fluido

come il mio seme

sulla tua pelle

 

è così che mi ascolto soffrire

come mi hai detto tu, leggera

amore

 

quando gli eroi non sapranno più piangere

spetterà agli uomini prendere il loro posto

 

non ci sarà più bisogno di noi

che ancora giochiamo agli eroi

sapranno che fare

e noi potremo partire felici, stanchi

provando, tentando, di succhiare ancora il midollo della
vita

 

verso paesi lontani

su treni di ferro

che sbuffano ancora

come la vecchia locomotiva

di cui cantavamo sopra

acqua di fonte

freddi fiumi di mare

vomitati per anni

dal grigio del cemento

 

sole

e noi che cantiamo in silenzio

e accendiamo il fuoco

senza fucili

in viaggio per tornare a casa

 

 

 

 

This entry was posted in Territori Occidentali. Edizioni "Oppure" Roma, 1999. Bookmark the permalink.