Stiamo quasi entrando a piazza Venezia.
Finalmente è giunto il momento di aprire lo striscione “D’Alema Boia” per vedere l’effetto che fa.
E’ enorme, alto due metri e passa per dodici di lunghezza, sfondo bianco scritta rossa, doppia.
Parte il coro forte e potente “D’Alema Boia” che rimbomba in tutta la piazza.
Ci fomentiamo, dai dai dai!
Un sacco di fotografi e cameramen riprendono lo striscione e noi che siamo in finta tenuta anti-antisommossa… Visto che fa caldo, ci siamo limitati a qualche fazzoletto rosso, nero, di tutti i colori…
Ma siamo determinati. Almeno un po’, dai!
Mentre il corteo si ferma stantio a piazza Venezia e il camion di apertura si dirige verso piazza Santi Apostoli, noi restiamo in piazza, ci guardiamo, ci chiediamo: e adesso che cazzo facciamo?
Fomento gli animi: verso il Bottegone! Forza, verso il Bottegone!
L’indicazione è chiara. E’ dal Bottegone che è partito il sì decisivo alla mattanza nella ex Jugoslavia e quindi lì bisogna andare a chiedere conto di questa decisione.
A modo nostro.
tratto da “Scontri di piazza”, di Marco Capoccetti Boccia, Lorusso Editore
in uscita il prossimo 21 settembre