ODE A VINCENZO
Magnifico Amico
di una sera di Primavera
quando sdraiato per terra cantasti la vita
il tuo cuore di cerbiatto
di un nuovo ritmo
liberatore
( assassino )
fiumi di Stout
come acqua e speme
seni appena sfiorati
da sogni ancora puri
lente mani putride
e fumo come nero
sui palazzi che non sapevamo
essere nostri
nel tempo che forte
masso
cadeva sulla nostra amicizia