Dal "Messaggero" del 4/02/2009
Esposto in Procura da parte di uno studente di Lettere
della Sapienza che sta preparando la tesi sull’omicidio
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ROMA (3 febbraio) – Il faldone portante
dell’istruttoria sulla morte di Valerio Verbano «è sparito» dagli
archivi del Tribunale di Roma. La parte primaria dell’inchiesta, cioè,
istruita dalla Procura di Roma sull’omicidio del giovane vicino ad
Autonomia operaia, ucciso barbaramente nella sua abitazione davanti ai
genitori il 22 febbraio 1980 a via Montebianco e i cui autori, cercati
negli ambienti dell’estrema destra, non sono mai stati rivelati, non
giace più nell’archivio del giudice istruttore almeno dal 2007.
A denunciarlo,
con un esposto alla Procura della Repubblica di Roma presentato il 12
dicembre scorso, è uno studente di Lettere dell’Università La Sapienza,
Marco Capoccetti, che sta preparando una tesi di laurea sull’omicidio
di Verbano. Lo studente, lo scorso settembre, aveva fatto richiesta al
tribunale di prendere visione del materiale processuale. «Ne ho trovato
soltanto una parte – ha raccontato Capoccetti – quello relativo alle
indagini sui Nar e su Terza Posizione. Materiale generico, però, senza
nessun accenno alla morte di Verbano. Mancava il primo faldone, il
cosiddetto “portante” è dove c’era tutto il materiale dell’istruttoria.
Ho fatto richiesta specifica e dopo due mesi mi hanno convocato per
dirmi che non era stato trovato, che era, come si dice in gergo, fuori
posto». Materiale simile, ha spiegato lo studente, «non può sparire
dagli archivi di un tribunale».
Se ne può prendere visione,
si può fotocopiare ma non farlo uscire se non con un cedolino in cui
c’è scritto il nome del consultante e la data del prestito. «Persino
quando nel 2007 – dice lo studente – il Pm Diana De Martino che riaprì
l’inchiesta sull’omicidio, ne prese visione, lo riportò in archivio,
come ha detto anche a me la sua segreteria». Capoccetti, che ha
informato della vicenda la madre di Verbano, Carla, i legali e gli
amici della vittima, decise così di presentare l’esposto (protocollo n.
007418) e il 29 gennaio scorso è stato convocato dal tribunale. «Il Pm
Gianfederica Dito, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla
sparizione», ha detto ancora lo studente.
La vicenda di Verbano,
di cui il 22 febbraio ricorre l’anniversario della morte, ha conosciuto
diversi momenti poco chiari dell’inchiesta, dalla sparizione di
materiale come un cappellino e un guinzaglio trovati sul posto
dell’omicidio alla stessa pistola, sparita, ritrovata a Palermo e poi
sparita di nuovo: «Così come il dossier di Valerio – conclude
Capoccetti – che si stava occupando dei legami tra malavita,
neofascismo e traffico di stupefacenti, sequestrato dalla Digos e
ritrovato, come affermò lo stesso giudice istruttore dell’epoca,
D’Angelo, senza alcune parti fondamentali, circostanza confermata anche
dalla signora Carla».