“Parte la carica leggera: quella della Digos e degli specialotti che, casco in testa e manganello alla mano ma senza scudo per ripararsi ma con le spalle ben coperte dalla celere, provano a strappare lo striscione enorme con le stecche dalle mani dei compagni. Volano manganellate su manganellate, calci e pugni addirittura, ma niente lacrimogeni: ci attestiamo sul corpo a corpo. Il mio preferito, cazzo. Noi, che siamo nelle file indietro iniziamo a premere per andare avanti: verso lo scontro, dove l’odio si brucia e si consuma in un attimo di follia.
Io sbrocco e mi porto dietro i compagni del centro sociale: si rompono le fila e avanziamo tutti per sostenere il nostro servizio d’ordine ma soprattutto per cercare lo scontro con le guardie: il corpo a corpo, cazzo!
La Digos indietreggia finalmente! Scappate codardi!”
da “Scontri di piazza”, di Marco Capoccetti Boccia,